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Il Lugana DOC: il vino della nostra terra

3 Maggio 2024

Giallo verdolino, frutta a polpa bianca e fiori delicati: stiamo parlando di Lui, il Lugana DOC in tutta la sua bellezza (e bontà!). Il Lugana parla un unico linguaggio, quello del territorio su cui prende vita: il lago di Garda, formatosi da un’origine glaciale (e non vulcanica come molti pensano a causa della presenza delle terme a Sirmione) che ha portato nella zona meridionale del bacino sali minerali e sedimenti che sono oggi caratteristici del nostro suolo, regalando un profilo salino e minerale al vino, estremamente riconoscibile. L’area per la produzione di Lugana DOC riguarda cinque comuni (Sirmione, Lonato, Desenzano, Pozzolengo e Peschiera, unico comune nel Veneto) e rappresenta una delle poche denominazioni interregionali, nel nostro caso appunto tra Lombardia e Veneto. I suoli di queste zone si possono macroclassificare in due tipologie: argilla verso le sponde del lago e sabbia sulle colline moreniche.

Il profilo aromatico che il vino recepisce varia lievemente a seconda che le piante siano state coltivate più vicine all’acqua del lago oppure nelle zone più collinari. Ma di quale vitigno stiamo parlando se ci riferiamo al Lugana DOC? Turbiana è il nome della varietà di uva che si utilizza per la produzione di questa DOC. Fa parte della grande famiglia dei Trebbiani italiani ed è parente del trebbiano di Soave e del Verdicchio. Si può quindi parlare di “vitigno autoctono” della zona del basso lago di Garda, anche se ad oggi questa definizione andrebbe meglio circoscritta, dal momento che ogni vitigno in realtà trae origini dalla mezzaluna fertile, dove di fatto è nata l’agricoltura. Solo in seguito diversi cloni di vite hanno saputo meglio adattarsi alle diverse zone naturali in cui hanno avuto l’opportunità di crescere, esprimendo declinazioni interessanti e sempre variate. 

Un altro importante fattore da considerare per il vino Lugana è il clima, o per meglio dire il microclima della zona. 
Il lago di Garda è capace di mitigare fortemente la temperatura e il meteo dell’areale meridionale, regalando estati mai eccessivamente calde e inverni quasi mai sotto lo zero. Tuttavia, fattore importante per la viticoltura, presenta una forte escursione termina, in particolare durante l’estate, dove il clima più secco del giorno (seppur sempre un tantino umido) si alterna all’umidità che scaturisce durante la notte.

Tuttavia i venti tipici della zona – come il Luganott della baia di Lugana di Sirmione – asciugano naturalmente i grappoli rendendo più semplice la vita degli agricoltori: evitando così muffe e danneggiamenti delle uve nella fase proprio a ridosso della raccolta. Ma ora addentriamoci nel Lugana con il naso sul bicchiere: cosa si percepisce? Aria di primavera: gelsomino, fiore di sambuco, camomilla per citare alcuni fiori delicati; mela verde, pera un pochino acerba, litchi se passiamo ai sentori più fruttati, tipici del Lugana d’annata, come il Lugana I Frati di Ca’ dei Frati. Ma non disdegnamo un Lugana con qualche anno sulle spalle come nel caso dei Privilegi di Famiglia di Ca’ dei Frati: in tal caso i sentori virano verso frutti più maturi e anche esotici come mango, papaya e frutto della passione, presente anche con la sua nota acidula. 

E in questo caso si possono percepire anche sentori più strutturati che ricordano le note di idrocarburo e poi arriva la poesia odorosa, tutta da annusare e bere in compagnia. Prova l’esperienza del Turbiana tra i vini della proposta di Ca’ dei Frati: assaggialo in purezza per apprezzare al massimo la DOC oppure in un blend bilanciato con alcuni importanti vitigni internazionali.


  • Indirizzo: via Verona 69/71, Lugana di Sirmione, Bs.

  • Telefono: +39 030 919003